Berlusconharem

traduzione di “Berlusconi’s harem of 14 women revealed” di Peter Popham per independent.co.uk , 16 Gennaio 2011

Secondo notizie trapelate da fonti vicine alla magistratura, in un centro residenziale fuori Milano, senza dover pagar affitto e con  ingenti somme di denaro contante disponibili, 14 affascinanti donne sarebbero state mantenute da Silvio Berlusconi in cambio di sesso.

Milano Due è stata uno dei primi centri residenziali indipendenti in Italia, un vasto complesso di appartamenti immersi in giardini, costruito dallo stesso Berlusconi negli anni ‘70 quando era un giovane costruttore in ascesa. Dotato di parcheggio sotterraneo, supermercato, bar e altre strutture, è una delle zone più “in” dell’hinterland milanese. E proprio là che Berlusconi, quando partì con il business della tv commerciale, stabilì il quartier generale di Mediaset, la sua azienda televisiva.

Ma negli ultimi anni Milano Due pare diventato anche il posto in cui sembra trovarsi il suo harem. A sostenerlo è il Corriere della Sera di ieri, un’ulteriore botta alla già malconcia immagine di un Presidente del Consiglio che prepara la difesa in un momento che potrebbe essere il più difficile della propria carriera politica. I magistrati di Milano hanno fatto richiesta di giudizio immediato con l’accusa di aver fatto sesso con una prostituta minorenne.

L’esistenza degli appartamenti è stata rivelata da Karima El Mahroug,  giovane danzatrice del ventre originaria del Marocco, nota con il nome di Ruby Rubacuori. Nell’estate dello scorso anno fu proprio lei – sospettata di furto e perciò tenuta in custodia dalla polizia – ad inguaiare Berlusconi che ne provocò il rilascio facendola passare per la nipote del presidente egiziano Mubarak. Come poi il  procuratore di Milano ebbe modo di osservare: “Se lei è nipote di Mubarak, io sono la regina Nefertiti.”

La danzatrice ha ammesso ai procuratori di essere stata presente a serate erotiche tenute in una delle residenze del Presidente del Consiglio. Ora la procura si è avvantaggiata della parziale bocciatura della legge sul legittimo impedimento e ha convocato Berlusconi per interrogarlo in quanto sospettato di aver fatto sesso con la ballerina, quando la stessa aveva 17 anni. Fare sesso con una prostituta al di sotto dei 18 anni, rischia fino a tre anni di carcere.

Berlusconi non nega di aver ospitato nelle sue varie grandi case “rilassanti feste” a cui hanno partecipato numerose giovani donne, tra cui veline, meteorine, escort e prostitute, invitate a cena e ad ascoltare le sue battute.

Che le feste in questione culminassero con cosiddetti “bunga-bunga” – giochi in cui donne in topless gareggiavano per la performance sessuale più “calda” – divenne noto quando la Mahroug se lo lasciò sfuggire di fronte ai pm la scorsa estate.

Berlusconi avrebbe tentato di arginare il flusso di informazioni costruendo – in accordo con i partecipanti alle feste, corteggiati dai suoi avvocati – la versione che si sarebbe trattato di innocenti feste in cui nessuna delle presenti avrebbe avuto rapporti sessuali con lui. Ma tre partecipanti sembrano essere sfuggite alla loro rete, e le conseguenze potrebbero davvero rovinare premier.

Secondo una di esse, laurea in legge ed economia, il premio per la migliore performance bunga-bunga era quello di passare la notte con Berlusconi. Tutte le altre partecipanti andavano via con regali da 500  euro in su; il vincitore – e i pm sostengono di avere su questo (dopo aver messo sotto controllo il telefono di un contabile di Berlusconi) precisi riscontri  – andava a casa con 10.000 euro.

Fu mai la Mahroug vincitrice? Secondo i procuratori, dalle intercettazioni ne risulta la presenza alla villa per un totale di sei volte (tra febbraio e aprile 2010) e indizi che lei fosse favorita da Berlusconi deriverebbero dalla quantità di denaro da lei speso lo scorso anno. Quando, fermata dalla polizia a settembre, le furono trovati 5.000  euro in borsa, spiegò di averli avuti da Lele Mora, l’agente dello spettacolo che, secondo i pm, procurava prostitute a Berlusconi.

Per quanto possano essere pesanti le prove circostanziali, Berlusconi fece sesso con la Mahroug? Entrambi negano, come farà quindi la Procura a provarlo? Secondo il quotidiano La Repubblica potrebbe non essere un punto così importante. La Corte (di Cassazione) ha infatti stabilito che, anche se l’atto sessuale in sé non è avvenuto, basterebbe una “palpazione concupiscente”.  E il “bunga-bunga” – come spiegato dalla stessa Mahroug – la implicherebbe certamente.

La donna che assegnava gli appartamenti di Milano Due e curava i dettagli pratici, si dice sia una ex igienista dentale, tale Nicole Minetti, divenuta consigliere regionale per il “Popolo della Libertà” con l’appoggio di Berlusconi. Le 14 giovani donne sarebbero tutte aspiranti star televisive e perciò, nella speranza di carriera, a disposizione del cavaliere.

Nessuno si aspetta un Berlusconi in prigione: i suoi avvocati hanno già dato in passato prove di altissima abilità forense nel prolungare i processi  fino a farli uccidere dalla prescrizione. Ma ciò che getta una nuova ombra scura su Berlusconi è la abiezione della accusa, combinata ad una ostentata sicurezza dei pm che non ha precedenti.

Pur in assenza di una chiara successione a Berlusconi e nonostante l’opposizione sia tutt’altro che ansiosa di andare a elezioni, il nuovo caso moltiplica le difficoltà relative al disegno di consolidare una maggioranza ormai ridotta all’osso: per quanto resti popolare per almeno la metà degli Italiani, un leader sotto processo per aver fatto sesso con minorenni risulta un alleato ben poco appetibile.

Anche le persone vicine a Berlusconi non nascondono che l’accusa in questione potrebbe avere conseguenze gravissime. Michele Brambilla, uno stretto alleato di Berlusconi, ha scritto su La Stampa di ieri: “… Una procura chiede un rito immediato quando ritiene che le prove siano evidenti e definitive e che quindi non ci sia bisogno di ulteriori indagini o interrogatori.

Se avessero ragione e raccolto prove inconfutabili – ha concluso – “Berlusconi sarebbe in difficoltà come mai è stato prima“.

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