6. TV carrarmati e fanteria di donne

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BASTA BUNGA BUNGA

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TV carrarmati e fanteria di donne  

traduzione di “Basta Bunga Bunga!!! Have Italians had enough of Silvio Berlusconi and the culture he embodies?” di Ariel Levy per The New Yorker, 6 giugno 2011

Quando nel 1994 Berlusconi vinse le sue prime elezioni, la maggior parte dei suoi voti provenivano dalle donne.

Era già l’uomo più ricco d’Italia e si presentò come l’eroe che poteva salvare il Paese dal caos politico in cui era precipitato con Mani Pulite, processo che coinvolse circa 5.000 persone e un terzo dei Parlamentari per questioni di corruzione e tangenti.

Di socialisti e democristiani non rimasero che macerie e furono in molti, allora, a pensare che la reale forza alla guida del Paese fosse la magistratura .

Perciò – dice Confalonieri – quando Berlusconi entrò in politica, i giudici lo videro come una sorta di usurpatore, “secondo loro, Berlusconi aveva realizzato un colpo di Stato usando i suoi canali televisivi come armi. Come fossero carri armati”.

Proprio perché un outsider, riuscì a creare largo consenso fra gli elettori,  delusi dopo la vicenda “Mani Pulite” .

Da esperto di marketing, Berlusconi percepì una sorta di vuoto nella politica italiana e,  sempre secondo Confalonieri, “capì che nel ’93, in politica, c’era solo l’amaro e non l’analcolico”. Così, si presentò come fosse una soda bella carica di bollicine capace di portarsi via quello sgradevole  sapore “di sinistra” dovuto ai processi.

“Non dimenticate che viene dal mondo dello spettacolo, – chiosa Confalonieri – sa come incantare. Ecco perché tantissime donne lo amano”.

Arrivato a governare, Berlusconi sembrò deciso a offrire la prova letterale dell’adagio femminista americano che recita “ciò che è personale, è politico”.

Diede incarichi politici a diverse donne che avevano cominciato come showgirls nei suoi programmi, alcune delle quali sospettate di essere sue amanti.

Nicole Minetti – ex ballerina al “Colorado Café” ora accusata di aver procurato prostitute al premier – è il caso più recente. Da marzo 2010 è deputata al Consiglio Regionale Lombardia.

Gabriella Carlucci, conduttrice di vari spettacoli nelle reti di Berlusconi, è diventata deputata in Parlamento ed è anche sindaco di Margherita di Savoia, in Puglia.

L’attuale ministro per le Pari Opportunità, Mara Carfagna – con alle spalle una carriera da show-girl e modella – in una ormai famosa fotografia è ritratta con addosso solo una rete da pesca.

Nel 2007, prima che Berlusconi inserisse la Carfagna nella squadra di governo, le disse, in pubblico: “Se non fossi già sposato, ti sposerei subito”.

Tale “dichiarazione” fu poco tempo dopo stigmatizzata – in una lettera pubblicata su Repubblica (quotidiano di sinistra) – dalla moglie Veronica Lario con frasi tipo: … affermazioni che per l´età, il ruolo politico e sociale, il contesto familiare (due figli da un primo matrimonio e tre figli dal secondo) della persona da cui provengono, non possono essere ridotte a scherzose esternazioni …”, e ancora: Questo tipo di comportamento ha danneggiato la mia dignità di donna, che dovrebbe essere un esempio per i nostri figli.

Berlusconi rispose con delle pubbliche scuse: Ma la tua dignità non c’entra, la custodisco come un bene prezioso nel mio cuore anche quando dalla mia bocca esce la battuta spensierata, il riferimento galante …, firmata, un grosso bacio, Silvio.

Nell’aprile 2009, Berlusconi annunciò le sue candidature PdL al Parlamento Europeo. Tra loro una modella di biancheria intima, una ex concorrente del “Grande Fratello”, un’ attrice di soap-opera, e un ex concorrente di Miss Italia. (Berlusconi ha spiegato che voleva “facce nuove” e diverse da quelle dei “puzzolenti e mal vestiti” politici di sinistra).

Lario ha rilasciato una dichiarazione dicendo:Qualcuno ha scritto che tutto questo è a sostegno del divertimento dell’imperatore. Condivido, quello che emerge dai giornali è un ciarpame senza pudore, tutto in nome del potere.

Non molto tempo dopo, Berlusconi fu  fotografato alla festa del diciottesimo compleanno di un modella di intimo, Noemi Letizia.

La Lario iniziò le pratiche per il di divorzio nel maggio 2009, dicendo che suo marito era “malato” e che non poteva tollerare un uomo che “frequenta minorenni”.

Secondo Confalonieri, in quel caso, era necessario distinguere la reazione – di una moglie incazzata con ragione di esserlo – dal contenuto delle dichiarazioni della Lario che,  se si guarda all’era Berlusconi relativamente alle donne, non corrispondono a verità. Loro, (La Repubblica & co. ) continuano a far passare il messaggio che la tv di Berlusconi è contro le donne. Ma non è così.

“Guardate Canale 5: nel primo programma mattutino c’è una conduttrice, e la sera a Striscia la Notizia c’e una conduttrice” – dice Confalonieri.

In effetti, normalmente di donne ce ne sono almeno due in “Striscia la Notizia”, e trascorrono il tempo del programma poste sulla parte superiore di un cronometro, mentre i conduttori commentano l’attualità. A volte, le cosi chiamate “veline” strisciano sul pavimento in perizoma.

Confalonieri paragona il processo Rubygate ad una “farsa” e la Boccassini a Kenneth Starr: “Si dice che Berlusconi avrebbe fatto sesso con una minorenne a pagamento, eppure, a guardarla, non penseresti a lei come una santa” – dice. “Dai vita a ad uno scandalo di rilevanza planetaria quando dovrebbe essere chiaro che un settantaquattrattrenne, un anno piu grande di me, non potrebbe fare ciò che è sospettato di fare”.

Confalonieri si era opposto all’idea di un Berlusconi in corsa per il Governo, in primo luogo perche quando “si entra in politica devi immaginarti i pubblici ministeri immediatamente in azione. Così è successo”. Ora, secondo lui, Berlusconi è un “perseguitato” e tale rimarrà almeno fino al giorno del ritiro.

O Berlusconi – conclude Confalonieri – è un gangster tipo Al Capone e questo Paese, che diede i natali a Leonardo e a Verdi, è cosi stupido da votare per Al Capone, o … c’è qualcosa di marcio nel potere giudiziario”.

Ma l’Italia è anche il Paese che ha dato i natali a Mussolini e alla Mafia, oltre che all’Amaretto. Nessuno è perfetto.

(fine sesta parte)

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