11. Ritratto di Signora

La notizia è di ieri: per la Minetti (protagonista del post di oggi) è stato chiesto il rinvio a giudizio insieme a Mora e Fede. Le ipotesi di reato sono induzione e favoreggiamento della prostituzione, anche minorile in relazione al caso Ruby.

L’accusa ritiene di poter dimostrare in processo che i tre avevano dei ruoli precisi: Mora reclutava le ragazze, Fede ne valutava qualità e affidabilità e la Minetti gestiva i problemi logistici e le necessità economiche delle ragazze scelte. Insomma, al consigliere della Regione Lombardia si contesta il ruolo di amministratrice del bordello.

Al quadro già abbondantemente desolante, vale aggiungere che Mora, 56 anni, è appena stato arrestato per bancarotta fraudolenta plurima e che Fede ha appena compiuto 80 anni.

C’era davvero bisogno per Nicole di tuffarsi in un acquario geriatrico più o meno zeppo di  squali con i soldi al posto dei denti e la certezza di essere predatori al di sopra della legge?

La Minetti è nata l’11 marzo 1985, non si capisce per quali meriti sia divenuta consigliere regionale in Lombardia ma c’è già un libro che le ha dedicato un capitolo: è  Mignottocrazia, di Paolo Guzzanti.

Ora è arrivato il momento di dimostrare se nel libro c’è finita con merito oppure per “fortuna”.

In bocca al lupo comunque, a lei e agli squali, perché la Giustizia, dea bendata solo per i pezzenti, raramente ma a volte, vuole vederci chiaro.

BASTA BUNGA BUNGA

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Ritratto di Signora

traduzione di “Basta Bunga Bunga!!! Have Italians had enough of Silvio Berlusconi and the culture he embodies?” di Ariel Levy per The New Yorker, 6 giugno 2011

È pomeriggio, Nicole Minetti è a Milano nell’ufficio del suo avvocato Daria Pesce, una donna sulla sessantina dall’aria aggressiva , con i capelli di un color banana scolorito. Discutono su quali siano le ragioni  per le quali Berlusconi è tanto attraente per le donne.

E ‘un uomo affascinante” dice la Minetti. “Molto intelligente”, dice la Pesce, annuendo.”Molto affascinante”, ribadisce la Minetti, che aggiunge: “Non ci sono molti uomini così”,“… e potente!”, conclude la Pesce.

La Minetti è là con il suo coinquilino –  Luca Pedrini, pubblicitario alle prime armi di cui la Minetti è il primo cliente – ma sta per andare in palestra: indossa fuseau elasticizzati ed una aderente maglietta bianca.

Sul tavolo, vicino alle sigarette della Pesce, giace una borsa nera firmata Hermès Birkin, dono di un finanziere legato alla Minetti prima dello scoppio dello scandalo. Ora i due sono separati.

Ci siamo dati una pausa, perché quanto accaduto ha creato un notevole stress”, dice la Minetti, aggiustandosi una ciocca di capelli che sembrano seta e che le è scesa sul viso. “Potete immaginare quanto sia difficile per un uomo digerire quanto sentito dappertutto”.

Lo stress è stato tale da farle pensare di lasciare il Paese. La Minetti  ama New York, che ha visitato per la prima volta lo scorso Natale: “Ho amato i saldi di dicembre!”, dice, “Sono andata da Barneys, da Bergdorf e Saks e ho comprato tre tute Juicy Couture”.

La Minetti incontrò per la prima volta Silvio Berlusconi due anni fa, quando studiava al San Raffaele di Milano, il Capo del Governo era là per trattamenti dermatologici.

Gli ho detto che avrei sempre voluto fare politica fin da quando ero più giovane, e lui disse, ‘è fantastico, visto che ovviamente non abbiamo molte donne in politica’ “. Si scambiarono i numeri di telefono, e lui le disse: “Ne parleremo più tardi, se siete davvero interessata”. La Minetti iniziò così a fargli visita ad Arcore.“Lui mi ha presentato ad alcuni politici che mi hanno aiutato a entrare in politica e cose del genere”, spiega. Le chiedo se Berlusconi è stato il suo uomo. Lei risponde: “No, è il mio mentore”. Cominciò a partecipare alle feste che si tenevano a casa Berlusconi ogni due o tre settimane. “Feste divertenti”, le chiama.

È in quelle occasioni che entra in contatto con Lele Mora e Emilio Fede, imputati insieme a lei nel processo per il Rubygate.

Alcune volte, porta con sé delle amiche che  abitano nel suo stesso palazzo, in Via Olgettina.

Alcune volte è il commercialista di Berlusconi a pagare il loro affitto.

La Minetti sottolinea come, prima della notte del 27 maggio 2010, in cui Berlusconi le chiese di andare alla stazione di polizia di Milano per la questione Ruby, lei l’avesse incontrata solo ad Arcore. Ma “Ruby non è mai stata mia amica”, dice, “Non sono mai uscita con lei e non l’ho mai nemmeno incontrata per un caffè”.

Perché, allora, Berlusconi le avrebbe chiesto di andare alla polizia? “Lui si fidava di me come persona”, risponde.

La Pesce, che ha gestito casi relativi alle società di Berlusconi fin dal 1975, la interrompe: “Lei è un politico. Certo che l’ha chiamata. È giovane, come Ruby, per cui due ragazze … , perciò la chiama. È facile da capire”.

Una mattina presto di gennaio, la Polizia arriva a perquisire l’appartamento della Minetti. “Era come avere mafiosi in casa che ti controllano i vestiti!” dice Luca Pedrini.

Perquisiscono anche la casa dei genitori della Minetti, a Rimini, dove la madre di Nicole gestisce una scuola di danza. “Ci hanno fatto spegnere tutti i telefoni”, racconta la Minetti, inarcando le sopracciglia, “non si poteva chiamare nessuno, non si capiva se avessero paura!”.

La Minetti ha ricevuto minacce di morte e messaggi vocali contenenti  minaccie di stupro:  “saremo in sei, ti troveremo un giorno in cui sarai sola”.

Le chiedo se Berlusconi non l’abbia trascinata in qualcosa di sgradevole. “Questo è vero”, dice la Pesce, stringendo le spalle.

In una delle intercettazioni telefoniche, Minetti dice ad un amico: “Si sta comportando da pezzo di merda pur di salvare il suo culo flaccido”.

La Minetti ha spiegato di essere stata irrazionale e arrabbiata, a causa del libro “Mignottocrazia”, ​​che le dedicava un capitolo. “Perché a me? Che cosa ho fatto?”.

Era anche gelosa”, irrompe la  Pesce, “Berlusconi aveva occhi anche per le altre ragazze”.

Chiedo alla Minetti perché si sia sentita così possessiva nei confronti del suo mentore. “Naturalmente, non è mai stato il mio fidanzato ufficiale”, ammette, “ma ho avuto un rapporto di affetto con lui. Sì, una storia”.

Un uomo interessante nonostante la sua età, perché è “un affascinante uomo vecchio stile, molto elegante”.  Ride all’idea di essere stata la donna del Presidente del Consiglio. “È un uomo molto generoso, molto ricco, che dei suoi soldi fa ciò che vuole”.

In una delle intercettazioni, però,  prima di andare ad una festa, “avvisa” così un’amica: “Tu ti farai i fatti tuoi ed io i miei. Vedrai ogni genere di cose. Ci sono diverse categorie: la puttana, la sudamericana che viene dalle favelas . . . e poi ci sono io. Faccio quello che faccio, capito? non essere timida. Buttati“.

Ai primi di maggio la Minetti ha sostituito la Pesce con altri legali.

(in questo filmato di YouTube, c’è un’intervista all’Avv. Pesce che potrebbe aver causato la “rottura” tra la Minetti e la stessa Pesce)

(fine undicesima parte)

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