Il Fisco al tempo della Pubblicità

I lettori dell’International Herald Tribune, l’edizione globale del New York Times, probabilmente già sapevano che l’Italia ha fama di annoverare tra i vari sport anche quello dell’evasione fiscale.

Fortunatamente la fama quasi mai è fondata su fatti. Basti considerare che per i dipendenti è praticamente impossibile evadere le tasse e che evaderle, è comunque tutto ma non uno sport: ogni sport ha le sue regole, di solito.

Il tema è delicato, ed è evidente che sono proprio i dipendenti ad invocare controlli diretti a fare in modo che, prima ancora di colpire gli evasori, arrivi comunque un maggiore gettito fiscale finalizzato a far pagare a tutti meno tasse e ad impedire tagli a tutti quei servizi usati per lo più proprio dai lavoratori dipendenti.

I soggetti istituzionalmente funzionali al controllo del rispetto delle norme fiscali non mancano. Vanno probabilmente arricchiti in organico ma certo non mancano.

Il punto è che l’evasione fiscale presuppone comunque un reddito e che il reddito presuppone un lavoro. Ed ecco il ruolo del legislatore, lavorare (legiferare) per creare le condizioni di una ripresa economica che è certo più difficile rispetto ad inventarsi varie tipologie di disoccupati e proprio a fini fiscali (così come sembra, ma sottolineo sembra, ai fini dell’esenzione del ticket sanitario).

C’è da sperare che non sia vero, perché di fronte a situazioni di questo genere, l’idea o il messaggio di uno Stato almeno al servizio del cittadino sembra difficile da far passare. Anche con geniali campagne pubblicitarie.

Ci sono cittadini che da troppo tempo, se non da quando hanno un reddito, non vedono le tasse tradotte in servizi, senza parlare della loro qualità quando ci sono. Ma soprattutto, sono sempre di più quelli che, anche volendo, non possono o non possono più contribuire ad rimpinguare le casse dello Stato con le tasse sul loro reddito semplicemente perché un reddito non lo hanno.

Dalle parti di Montecitorio e Palazzo Madama non se ne riconoscono il merito e non se ne assumono le responsabilità. Intanto i creditori bussano sempre più forte e non se andranno a mani vuote.

Gli Abbondio meglio siano sacerdoti che parlamentari: i primi li sceglie Dio e lui, lui sta sicuramente meglio dei disoccupati che per il loro spot hanno pronta una canzone dei Righeira dal lontano 1983. In bocca al lupo all’Agenzia delle Entrate.

L’Agenzia delle Entrate cerca di far pagare gli evasori

traduzione di ” Italy Tries to Get Tax Cheats To Pay Up” , di Elisabetta Povoledo per il l’International Herald Tribune , 8 agosto 2011 

ROMA – La campagna pubblicitaria  dell’Agenzia delle Entrate che inizia oggi si è prefissata un nobile obiettivo: spingere gli Italiani a pagare le tasse. Nella campagna, televisiva e a mezzo stampa, creata da Saatchi & Saatchi, gli evasori fiscali sono descritti come parassiti che vivono a spese degli altri cittadini, minando le basi dello stato sociale.

Ora che l’Italia è chiamata a fare pesanti sacrifici per superare la crisi del debito che ha preso d’assalto i mercati finanziari europei, il messaggio della campagna potrebbe  effettivamente funzionare, in un Paese dove eludere il pagamento delle tasse è sempre stato considerato di gravità praticamente inesistente.

Il punto è quello di aumentare le entrate fiscali cambiando la mentalità – ha detto Antonella Gorret, portavoce dell’Agenzia delle Entrate – gli evasori fiscali sono visti come i soliti furbi. Ma in momenti di crisi economica, aumenta l’esigenza di una repressione più efficace per scongiurare la possibilità di tasse più alte“.

Vogliamo avvalorare l’idea che gli evasori fiscali sono parassiti e che pagare le tasse significa garantire servizi“, ha aggiunto la signora Gorret. “Speriamo di essere in grado di metterci in contatto con i contribuenti e renderli più consapevoli delle conseguenze” dell’evasione fiscale.

Gli italiani sono accusati di fare dell’evasione fiscale uno sport nazionale. Ora che il Paese deve finanziare il debito pubblico, or ache sono a rischio-tagli sia servizi quali l’assistenza sanitaria sia le pensioni – in modo da aggiustare il  bilancio- , è fondamentale che chiunque paghi quanto dovuto.
Un sondaggio commissionato dall’Associazione delle Fondazioni Bancarie e Casse di Risparmio Italiane (dell’ottobre scorso), dice che, per  il 48% degli italiani, la lotta all’evasione fiscale dovrebbe essere la priorità del Paese per stimolare la crescita, quindi più importante della riduzione della spesa pubblica o della riduzione delle tasse.

La campagna pubblicitaria è stata concepita quest’anno come strumento di lotta dell’Agenzia delle Entrate contro le frodi fiscali, lotta che negli ultimi 5 anni ha fruttato circa 37 miliardi di euro. Luigi Magistro, direttore del servizio di accertamento fiscale per l’Agenzia delle Entrate, ha stimato che l’aumento dei controlli potrebbe portare nelle casse dello stato ulteriori 11 miliardi di euro nel 2011.

Quest’anno, almeno  finora, i numeri sono stati incoraggianti”, ha detto Magistro all’agenzia di stampa ANSA.

La Saatchi & Saatchi è stata scelta per aver in precedenza progettato una campagna per l’Agenzia del Territorio – agenzia italiana che controlla proprietà e beni immobili – finalizzata a persuadere gli Italiani a registrare al catasto le case non non ancora dichiarate, in modo che ne fossero pagate le relative tasse.

“L’Agenzia del Territorio ha detto che ogni volta che l’annuncio andava in onda, molta gente visitava il loro sito web, così abbiamo deciso di utilizzare la stessa agenzia di pubblicità perché è stata una campagna efficace“, ha detto la Gorret.

Anche se questa è la prima voltache l’Agenzia delle Entrate investe in una campagna pubblicitaria, già da tempo lavora attivamente per proporre un modello culturale di responsabilità fiscale. Ogni anno, ha detto la Gorret, funzionari dell’Agenzia delle Entrate visitano circa 1.200 scuole per insegnare agli alumni di elementari e medie i principi fondamentali di responsabilità fiscale.

La campagna, realizzata con la collaborazione del governo italiano, passerà su radio e tv di stato fino alla fine di agosto. La campagna a mezzo stampa avrà inizio nel mese di settembre, quando scadono le dichiarazioni dei redditi per i lavoratori italiani. Quel mese, gli annunci saranno presenti negli aeroporti e stazioni ferroviarie di Roma e Milano.

La gente rientrerà dalle vacanze” e inizierà a pensare a cose più serie, ha concluso la Gorret.

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