A Bologna lo spray costa caro, almeno forse

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David Grieff, in una sua opinione pubblicata su  Internazionale n°919, ha scritto:

Occupy Wall Street è l’espressione finora più significativa di una avversione diffusa al capitalismo che negli Stati Uniti non si è mai manifestata nemmeno dopo che la crisi finaniziaria del 2008 rivelò agli americani che Wall Street pensava solo a saccheggiare sistematicamente l’economia. Ma la reazione a queste proteste mostra chiaramente la portata dei danni inflitti ai nostri diritti di cittadini dopo l’11 settembre“… “la città, pur sbandierando da sempre il suo cosmopolitismo, la sua tolleranza e la sua irriverenza, non è disposta a sopportare nessuna minaccia seria a Wall street.  Le manifestazioni sono cominciate meno di una settimana dopo il trionfalismo listato a lutto delle commemorazioni per il decennale degli attentati dell’11 settembre 2001. Ma le proteste di Occupy Wall Street hanno dimostrato che dopo l’11 settembre New York non sa più reagire in maniera sensata a manifestazioni pacifiche: è capace solo di affrontare atti terroristici o manifestazioni che minacciano di prendere una piega violenta“.

Il poliziotto spruzza spray rischia il processo

traduzione di  “Commander Who Pepper-Sprayed Protesters Faces Disciplinary Charge” di Al Baker per il New York Times, 18/10/2011

A New York, un comandante di polizia che il mese scorso – durante i primi giorni della manifestazione di protesta degli Occupy Wall Street – fece uso di spray al peperoncino contro la folla, sta affrontando un procedimento disciplinare interno che potrebbe  costargli 10 giorni di sospensione.

Il comandante, Anthony Bologna, deve rispondere della violazione del codice di  disciplina della polizia e più precisamente, a detta del Dipartimento Affari Interni,  della violazione delle norme che disciplinano l’uso dello spray.

Secondo il codice, lo spray al peperoncino deve essere utilizzato principalmente per rendere innocuo un sospetto che sta resistendo all’arresto o per auto-difesa. Il suo utilizzo è escluso per i poliziotti in tenuta da “controllo disordini” ed può essere usato solo da ufficiali con uno speciale addestramento.

Il Dipartimento Affari Interni ha verificato quanto accaduto e ha scoperto che l’ispettore Bologna ha usato spray al peperoncino quando non poteva, in violazione del codice. Così ha detto Paul J. Browne – portavoce del Dipartimento di Polizia – che ha rifiutato di commentare quanto sta avvenendo.

Ora, l’ispettore può dichiararsi colpevole oppure rispondere alle accuse in sede di processo dipartimentale. Il questore Raymond W. Kelly, arbitro ultimo in situazioni di questo genere ha ampio margine di discrezionalità.

Il comportamento tenuto dall’ispettore Bologna durante la manifestazione del 24 settembre, quando ha spruzzato lo spray sul viso di diverse donne – letteralmente recintate –  è stato filmato e ampiamente diffuse su Internet, diventando così un “momento”  determinante nella storia di questa protesta.

Quattro giorni dopo, Kelly ha detto che quelli degli Affari Interni avrebbero verificato il comportamento dell’ispettore. Allo stesso tempo, l’ufficio del procuratore distrettuale di Manhattan ha aperto un’inchiesta. Lunedì, una delle donne colpite dallo spray, accompagnata dal suo avvocato, ha incontrato con i procuratori e richiedendo che l’ispettore fosse messo sotto accusa.

Il portavoce della polizia non ha detto a quale compito sia ora stato assegnato l’ispettore ma un’altra fonte, il vice ispettore Roy T.  Richter, a capo della Associazione degli Ufficiali di Polizia che si occupa di Sovvenzioni ne ha confermato l’assegnazione allo stesso comando.

Il vice ispettore Bologna non è affatto contento circa il risultato delle indagini del Dipartimento e ritiene, al contrario, di aver evitato una probabile escalation della protesta. “Fino ad ora, il suo comportamento non è stato visto nella sua reale ottica” ha detto Richter.

Ecco un paio di punti di vista sull’accaduto:

Martedì pomeriggio, alcune centinaia di persone hanno marciato verso gli uffici del procuratore distrettuale di Manhattan, Cyrus R. Vance, Jr., chiedendogli di far cadere le accuse nei confronti delle persone arrestate durante le proteste.

Dopo aver lasciato l’ufficio del procuratore distrettuale, circa 200 persone hanno marciato verso gli Skylight Studios in  Hudson Street, dove il governatore Andrew M. Cuomo riceveva un premio dall’Huffington Post.

I manifestanti hanno richiesto il suo appoggio per sostenere il mantenimento dell’imposta relativa ai milionari.

La scrittrice femminista Naomi Wolf, anche lei nel corteo, è stata ammanettata e,  secondo fonti di polizia, ha ricevuto un mandato di comparizione per aver, in occasione della manifestazione, bloccato il traffico pedonale.

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