Il fallimento dell’euro tecnocratico non insegna nulla

estratto da “Letting technocrats run Europe is bad politics and bad economics” di  per il Guardian, 14/11/2011

Secondo il giornalista del Guardian mettere Monti al governo sarebbe un errore. La ragione è che, per la carica di premier,  non è stato scelto dall’elettorato. Condivisibile e ragionevole ma è possibile che il giornalista ignori la pessima legge elettorale che ci ritroviamo.

Nel suo libro “23 cose che non vi dicono sul Capitalismo”, l’economista di Cambridge Ha-Joon Chang sottolinea che nella storia recente di paesi quali Giappone, Taiwan, Cina e Corea del Sud, la politica economica è stata largamente impostata da avvocati o ingegneri.

In India e Pakistan, d’altra parte, molti economisti di fama mondiale sono stati incaricati dai rispettivi dicasteri del Tesoro di impostarla ma i loro risultati non possono competere con quelli delle altre “tigri asiatiche”.

L’euro è forse il punto più alto di tecnocrazia pura in economia.

Fino alla sua crisi, l’euro è stato infatti il trionfo dei tecnocrati, il primo esempio di economia senza politica. Almeno apparentemente.

Come è ormai ampiamente sottolineato, la moneta unica è stata lanciata senza significative istituzioni politiche alle spalle, per non parlare dell’assenza di un Tesoro comune.

Il risultato devastante è sotto gli occhi di tutti eppure i governi europei sembrano desiderosi di proseguire l’esperimento in Grecia e in Italia.

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