L’alt(r)o costo dell’IPad 2: il silenzio della Mela

Lo scopo del lavoro è quello di guadagnarsi il tempo libero.”

(Aristotele) (che ora può dirlo a a Jobs)

Il silenzio della Mela

tratto da “In China, Human Costs Are Built Into an iPad” di  di  e   per il New York Times, pubblicato il 25/01/2012

Sia gli ex che gli attuali dirigenti Apple affermano che negli ultimi anni la società ha compiuto significativi progressi, migliorando le fabbriche e adottando un codice di condotta per i fornitori che regola nel dettaglio questioni di lavoro, sicurezza e altri argomenti.

L’azienda ha anche messo su una potente campagna di controllo e quando gli abusi vengono scoperti,  dicono le fonti Apple, sono richieste azioni correttive e le loro relazioni annuali sulla responsabilità del fornitore sono spesso le prime denunce di abuso. Questo mese, per la prima volta, la società ha rilasciato un elenco che identifica molti dei suoi fornitori.

Ma i problemi restano. Seri.

Secondo le loro relazioni annuali, dal 2007 più della metà dei suoi fornitori viola ogni anno il codice di condotta Apple in materia di condizioni di lavoro e sicurezza. In alcuni casi le violazioni riguardano la legge.

Ad Apple non è mai interessato altro che aumentare la qualità del prodotto e diminuire i costi di produzione. Il benessere dei lavoratori non ha nulla a che fare con i loro interessi“, dice Li MingQi, fino ad aprile scorso dipendente della Foxconn Technology, uno dei partner Apple più importanti. Li, che ha citato in giudizio la Foxconn per essere stato licenziato, ha fatto parte del personale di gestione della fabbrica di Chengdu in cui è avvenuta l’esplosione.

Alcuni ex dirigenti di Apple parlano di tensioni interne alla società: ci sono dirigenti che desiderano condizioni migliori per i lavoratori nelle fabbriche, ma il desiderio è in conflitto con pressioni interne circa questioni quali la gestione dei rapporti con i fornitori o la rapida consegna di nuovi prodotti.

Apple ha appena riferito circa uno dei trimestri più redditizi di qualsiasi società nella storia: 13,06 miliardi di dollari in profitti su 46,3 miliardi dollari di venduto e, secondo i dirigenti, le vendite sarebbero state ancora maggiori se le fabbriche d’oltremare fossero state in grado di produrre di più.

Anche dirigenti di altre grosse società del settore riferiscono di simili pressioni interne. Il sistema non è perfetto, sostengono, ma una radicale revisione rallenterebbe l’innovazione. I clienti vogliono incredibili nuovi prodotti ogni anno.

Sappiamo di abusi sul lavoro in alcune fabbriche che persistono da quattro anni e ancora continuano” – dice un ex dirigente Apple che, come altri, resta anonimo per ragioni di accordi circa la riservatezza –  “e perché? Perchè va bene per noi. I fornitori cambierebbero tutto domani se Apple non desse loro scelta”.  Basti considerare che “la metà degli iPhone hanno dato problemi. Lei pensa davvero che Apple li avrebbe lasciati fare e per quattro anni?”, chiede l’ex dirigente.

Apple, nelle sue relazioni pubblicate, sostiene di esigere che ogni violazione scoperta sia sanata e che il rifiuto comporti l’ esclusione dall’elenco dei fornitori ma la verità di alcuni ex dirigenti è che trovarne di nuovi richiede tempo e denaro.

Foxconn è uno dei pochi produttori al mondo ad avere capacità produttiva tale da soddisfare la fame di iPhone e iPad.

Quindi Apple “non ha intenzione di lasciare Foxconn né la Cina”, dice Heather White, ricercatore ad Harvard ed ex membro della Commissione di Controllo degli Standard Internazionali di Lavoro presso l’Accademia Nazionale delle Scienze. “C’è un sacco di razionalizzazione”.

Apple ha avuto la possibilità di conoscere questo articolo con ampie sintesi ma ha rifiutato di commentare. Le fonti sono più di tre dozzine di persone tra attuali o ex dipendenti, appaltatori e dirigenti con conoscenza diretta del gruppo di fornitori Apple e in più altre persone che lavorano nel settore.

Nel 2010, Steven P. Jobs discusse i rapporti della società con i fornitori in una conferenza di settore.

Penso davvero che Apple, tenendo in considerazione le condizioni di lavoro della nostra catena di fornitori, stia facendo un ottimo lavoro rispetto alle altre aziende del nostro settore, e forse di qualsiasi settore“, ha dichiarato Jobs, allora ancora amministratore delegato Apple. “Voglio dire, certo è una fabbrica, ma, mio Dio, ci sono ristoranti e cinema, ospedali e piscine, e mi sento di poter dire che, per essere una fabbrica, è proprio una gran bella fabbrica“,

Altri, compresi i lavoratori all’interno di tali impianti, riconoscono l’importanza delle mense e delle strutture mediche, ma insistono sul’esistenza di condizioni di lavoro pesanti.

Stiamo lavorando sodo per migliorare le cose – dice un ex dirigente Apple – ma la maggior parte della gente rimarrebbe ancora molto turbata se conoscesse il contesto lavorativo ambientale in cui il loro iPhone nasce.”

fine seconda parte

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